01 marzo 2007

Bis

"La crisi, dal punto di vista formale, è risolta.
Massimo D’Alema aveva detto che se la sua politica estera non fosse stata approvata sarebbero andati tutti a casa.
Ci sono andati per un fine settimana, poi sono tornati, tutti ai loro posti, D’Alema compreso.
Però il governo identico a quello precedente non è politicamente lo stesso di prima. L’autosufficienza è come la verginità, una volta persa non la si ricostruisce, se non attraverso simulazioni della chirurgia plastica, ed è proprio a qualcosa del genere che il centrosinistra è costretto a ricorrere.
Dal programma di 280 pagine si è passati alla cartellina striminzita dei 12 punti “impegnativi”, che è quasi una sconfessione generale di quel torrenziale documento preelettorale.
In quello erano elencate quasi solo abolizioni di tutta o quasi la legislazione del centrodestra, si salvava solo la patente a punti. I 12 punti, invece, sono quasi tutti basati sulla conferma, almeno nella sostanza, di quelle scelte “berlusconiane”, dalle pensioni alla Tav, dall’Afghanistan ai rigassificatori.
Dell’abolizione della legge Biagi non si sente più parlare, sui Dico il premier invita caldamente le sue ministre competenti a non creare allarme". (Il Foglio, 28 febbraio)

Certo una maggioranza di 162 a 157 al Senato è proprio una maggioranza fortissima
Mah vediamo.