24 ottobre 2006

Juve ... Juve ... Juve

E chi scrive quello che segue non è l'ultimo dei pirla di una trasmissione sportiva su TeleLucania ma bensì un Preside di Facoltà

COME REAL E BARCELLONA di PAOLO BERTINETTI (Preside della Facoltà di Lingue dell’Università di To­rino e promotore del Manifesto Bianconero)

Oggi nasce ufficialmente l’Associazione Nazionale Amici del­la Juventus, Juve 2006, che, come già annunciato su Tut­tosport, si propone di promuovere l’immagine positiva e la sto­ria vittoriosa della squadra juventina. Che è quanto, con deci­sione e senza complessi di colpa, noi del “manifesto biancone­ro” già abbiamo fatto in questi tre mesi. Altre associazioni e al­tri club si propongono grosso modo le stesse finalità, ciascuno con le proprie strategie, magari in parte diverse, ma tutti con que­sto stesso obbiettivo.Forse è opportuno riassumere non solo le ragioni, ma addirittu­ra la necessità di questo nostro impegno.
1) L’inchiesta di “calciopoli” è partita non per fare pulizia nel mon­do del calcio ma per punire una sola squadra, la Juventus.
2) Quando si è visto che i dati emersi contro la Juve erano poca cosa e che la fase dei giudizi sarebbe iniziata troppo tardi (a lu­glio, se non ad agosto) e quindi a campionato già definito, si è de­ciso di creare subito lo scandalo rendendo pubbliche alcune in­tercettazioni (cosa peraltro illegale, ma tant’è!).
3) Arendere lo scandalo operativo ha poi immediatamente prov­veduto il linciaggio mediatico (Tv e giornali), che ha deciso le sen­tenze prima ancora che incominciassero i cosiddetti processi. Di più: che ha creato un’opinione diffusa di colpevolezza totale del­la Juventus, ingannando persino parecchi dei suoi sostenitori.
Questa, a mio avviso, è la storia di calciopoli.
La Juventus, devo­no saperlo i suoi tifosi, in particolare quelli che si cospargevano il capo di cenere, non è colpevole, ma è vittima della più ipocrita campagna moralistica che si sia vista nel mondo del calcio ita­liano. Infatti, come sappiamo, sin da subito la proprietà decise di sostituire completamente la dirigenza della squadra: una scelta che risponde al nobile principio per cui è sufficiente il sospetto nei confronti delle proprie attività per sospendere o allontanare le persone che sono all’origine del sospetto. Un principio quasi del tutto estraneo alla mentalità italiana, tant’è vero che non è sta­to tenuto in nessun conto; mentre è stato premiante l’atteggiamento opposto (Berlusconi “ordinò” a Galliani di rimanere al suo po­sto). In realtà nessuno voleva pulizia e giustizia (tanto meno i fal­sificatori di passaporti: quelli milanesi, certo, e quelli romani di cui neppure si parla più). Si voleva soltanto affossare la Juve.
L’ex- procuratore federale De Biase (che ovviamente della mate­ria se ne intende) ha spiegato che, in base a ciò che è emerso, la pena corrispondente poteva essere di due punti di penalizzazione più una grossa multa. In altre parole: la Juventus è stata vittima di un’ingiustizia colossale. Molti, adesso, lo riconoscono. Lo di­cono ora, a cose fatte e concluse; ma si sono ben guardati dal dir­lo quando a qualcosa poteva servire. E si riferiscono alla pena­lizzazione in B, non al fatto che è la retrocessione ad essere una clamorosa ingiustizia. La pena al massimo avrebbe dovuto esse­re la stessa data al Milan, che come notava Baldassarre, già pre­sidente della Corte Costituzionale, risulta avere avuto colpe non meno lievi della Juve: cioè la A con qualche punto in meno e la Champions in più (si noti che ancora domenica sera Berlusconi ha dichiarato che si aspetta l’annullamento di ogni penalità). In­vece la Juventus è stata condannata ferocemente: non per un qual­che illecito, ma perché colpevole di vincere troppo e di non esse­re né di Roma né di Milano. A mio avviso, chi non riconosce que­ste ovvie verità o non ha capito niente o fa finta di non capire.
Ancora una cosa: l’azionariato popolare. A noi di Juve 2006 sem­bra un’ottima idea. Se tale sembrerà anche alla proprietà, la Ju­ventus potrà stabilire un nuovo primato. Sarà la prima in Italia ad essere come il Barcellona e il Real Madrid.
P.S. Il sito dell’Associazione, in fase di realizzazione, sarà